giovedì 29 novembre 2012

The Games Of Trones

Beh è una buona media un aggiornamento del blog ogni due mesi....
Un po' la pigrizi, un po' questo lavoro succhia energie e tempo, un po' gli impegni che si accavallano....

Comunque, quest'estare il mio ragazzo mi ha regalato "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", in versione tascabile...giusto quelle milleseicento pagine circa, ora, a parte la grande attività di palestra nel trasportare il libro avanti e indietro durante i miei viaggi in treno per poterlo leggere (giusto quei 2kg di lettura), c'è da dire che è molto interessante e ben scritto.

La trama è complessa ed intricata, parla di tradimenti, tranelli, antichi dei, draghi e metalupi.
Tutta la trama si sviluppa attorno alla conquista del "Trono di spade", uno scranno forgiato unendo tra loro le spade degli avversari sconfitti dal primo re dei sette regni; dopo la morte del re reggente.

Moltre famiglie si intrecceranno, si scontraranno, si uniranno, per dare battaglia e conquistare Approdo del re.

La vicenda non è vista solo dal punto di vista degli adulti, ma anche da quello dei bambini e dei ragazzi, in particolare della progenie dalla casata Stark, dal piccolo Rickon di 4 anni, alla giovane Sansa di 13.

E' un periodo in cui si cresce in fretta, come scoprirà la giovane Dany Targaryen, che dovrà unirsi in matrimonio con un uomo con il doppio dei suoi anni, Khal Drogo, in cui non ci vuole nulla a morire, come sperimentarà la piccola Arya Stark.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati, con un passato ben delineato, tutti con caratter differenti, freddi, orgogliosi,  focosi, subdoli...

In alcune part il libro risulta parecchio lento, ma dopo tutto tagliando anche solo un paio di capitoli, andrebbero sicuramente persi parecchi passaggi, e la storia non sarebbe più comprensibile, e lo stesso vale per le strategia di guerra, così affascinanti, ma davvero prolisse (dopotutto come altor descrivere battaglie navali e campali?), ma comunque il racconto scorre, e una volt ahce ci si appassiona, non è più possibile abbandonare il racconto.
Sopratutto perchè si finirà con innamorasi di qualche personaggio della serie(Nel mio caso parliamo di Arya Stark).

Che dire? Facciamo i complimenti a George R.R. Martin

L'inverno sta arrivando (anzi dalle temperatura è oramai giunto).

Volevo fare un'illustrazione della piccola Arya, ma putroppo non riesco a renderle giustizia; per cui ecco un altro disegno che non c'entra nulla xD

sabato 1 settembre 2012

Vacanze finite

Dopo 20 giorni di ferie, eccoci di nuovo qui, con tanti progetti e il conto in banche che piange (e non perchè mi sia fatta grandi viaggi, ma a causa delle tasse).

Ferie passate tra Milano, Roma, e una capatina a Livigno e sulle Marmore, è bello "turisteggiare"

In realtà avrei voluto parlare della grande sensibilità e cultura di Caparezza e della sua nerdaggine, ma la scorsa settimana mi è successa una cosa che merita più attenzione (non me ne voglia il grande artista).

Allora, viaggio verso Bergamo con i Mezzi per andare ad una giornata Harry Potteriana di beneficenza (tutto il ricavato è stato devoluto per la ricostruzione di una scuola in Emilia Romagna), con noi una ragazza in carrozzina causa piede rotto.

Per scendere verso i binari sotterranei nessun problema grazie alla presenza di un ascensore, ma il problema si presenta per accedere invece al binario stesso, due scalinate e nient'altro, niente ascensore, niente montacarichi per disabili, nessun dipendente Trenord/Trenitalia in giro a cui chiedere come muoversi.
Fortunatamente Potendo al ragazza muoversi, si è fatta aiutare a sedersi sugli scalini ed è salita andando all'indietro a forza di braccia  e appoggiando il sedere ad ogni scalino, ma se fosse stata una persona con disabilità di gambe che avremmo fatto? Ce la saremmo dovuta portare in braccio?

Arriva il treno, con dei gradini altissimi, e anche lì peripezie per salire.

Arriviamo dove il treno termina la corsa causa lavori, e prendiamo l'autobus sostitutivo, oltre al fatto che l'autista aveva il pepe nel sedere (se siamo in attesa sotto al pullman e non saliamo ci sarà un motivo no?), non ci da nemmeno una mano a far salire la ragazza.

Non parliamo poi dei marciapiedi strettissimi e della mancanza di discesine in molti di essi, è davvero tragica la situazione, siamo in un mondo in cui se sei su una carrozzina non puoi farti una passeggiata da solo perchè rischi di rimanere incastrato da qualche parte, magari per ore (come era successo ad un ragazzo disabile alla metrò di Roma)

Ecco qui Caparezza super deformed (il concerto a cerveteri è stato qualcosa di magnifico!)

martedì 26 giugno 2012

Mah...mi stavo dimenticando di avere un blog xD
in realtà tra lavoro e commissioni di cucito sto disegnando e scrivendo veramente poco. Urgono ferie >_<

Comunque man mano che si va avanti in questa bella vita affaccendata, mi rendi sempre più conto di quando emigrare non sarebbe una burra idea... siamo un paese che sta collassando, eppure troviamo il tempo per vedere la partita all'urlo di "forza azzurri", trovo la cosa davvero assurda visto che il patriottismo esce solo quando 11 persone corrono dietro una palla, mai che si scenda in piazza per dire "no questo mondo mi fa schifo", ma tutti in giro a festeggiare e strombazzare se si passano i quarti di finale...

Un paese dove se lasci/perid un lavoro non sei tanto sicuro di poterne trovare un altro per pagare le tasse, poi ti arrivano le cartelle, con multe da brivido e c'è chi si chiede perchè la gente si suicida...
In tutto questo, i soliti prescelti se la vivono bene con appartamenti con piscina e i soldi altrui, spillati tra Inps, tasse sul alvoro (oibò già 300 euro al mese dle mio stipendio s ene vanno in tasse, e poi mi tassate anche il resto???), Imu e compagnia bella.

In tutto quesot da non-tifosa mi vien da dire "per fortuna l'Italia del calcio vince", almeno qualcunio è felice; anche solo per qualche attimo. Dopotutto si dice che il calcio è la droga dei poveri. Ma sarebbe bello vedere i calciatori alle prese con un nostro stipendio per un solo mese...(e noi con il loro per sistemaric una volta per tutte)

(In tutto questo mio delirare posso dire che sinceramente preferirei una bella vittoria d un mondiale di Rugby.)

Ok dopo questo discorso sconclusionato mollto tutto e vedo di andarmene in Miscornesia(a piedi che gli aerei costano un sacco), è un posto così piccolo e arretrato che amgari gli esattori non mi seguono... xD


domenica 15 aprile 2012

Caspita...

Come vola il tempo è davvero da così tanto che non faccio un post?
Ok, allora vediamo un po', a parte qualche schizzo e un paio di illustrazioni che devo decidermi a colorare. Stiamo anche progettando dei piccoli racconti finto-sexy con Monica, la sceneggiatura è quasi pronta, ma come al solito, le scrivo a mano e poi devo trovare la voglia di riscrivere il tutto al pc.

Beh intanto ho recuperato un piccolo racconto auto conclusivo che pubblicherò subito qui sotto, ho anche "raccattato" un soggetto che avevo creato per una compagna di corso, che però non ha mai iniziato a prendere effettivamente forma, dovrei risistemarlo e postarlo, per ora anticipo solo il titolo: "Milano Zombie".

Ora andiamo a descrivere come è nato il racconto di "Joe" durante una lezione di sceneggiatura ci è stata consegnata una foto, dalla quale ognuno di noi doveva ricavare una storia breve. C'è a chi è capitata la foto di una nonnetta con un casco di banane in testa, chi si è trovato con un uomo nudo intanto a fare jogging...(non lo so dove le ha trovate le foto, ma non credo di volerlo sapere...) e io invece ho ricevuto una foto di un bambino intento a sfogliare una rivista di armi, da qui è nata la storia.


Per Joe tutto era un gioco.
Anche le armi che i suoi genitori fabbricavano nell'industria di famiglia.
Passava le ore a sfogliare i cataloghi della ditta, pensando a nuovi giochi da fare con gli amici usando un mitra piuttosto che una Magnum ultimo modello.
Ma Joe nella fabbrica a prendere quei fantastici giochi non poteva entrarci, i suoi genitori, che vivevano in una casetta accanto alla fabbrica, non glielo permettevano.
Accadde però, che un giorno, la madre di Joe, uscendo frettolosamente, non si assicurò che la porta dell'uscita secondaria della fabbrica, che dava accesso ai magazzini della ditta, fosse chiusa.
Il bambino era attentissimo, e spiava spesso le porte della fabbrica, se ne accorse subito, e lesto lesto, si infilò nella porticina, la richiuse dietro di se, e subito si mise alla ricerca dei suoi giochi, aprendo scatoloni di munizioni e frugando alla ricerca di armi...sembravano on essercene in giro, ma Joe non si perse d'animo,  e iniziò a frugare tra le scatole del magazzino, trovando in fine un paio di pistole vecchio modelli, che lui apprezzava parecchio, provò a prendere tra le mani una delle armi, trovandola pesantissima.
Grazie alle sue letture riguardati i cataloghi e le istruzioni per l'uso dell'utilizzo delle armi che la ditta stampava, per Joe non fu difficile caricare di pallottole la pistola, ma rimase deluso quando non riuscì a premere il grilletto, per lui troppo duro, si ripromise che avrebbe giocato con la pistola appena avesse avuto al forza necessaria; ma era ora di andare, o la madre lo avrebbe scoperto.
Nascose la pistola sotterrandola in un parchetto vicino a casa, chiusa in una scatola e nascosta in una buca, fra gli alberi di un parchetto vicino casa.
Erano passati quattro anni da quel giorno, i genitori avevano oramai dimenticato quell'arma scomparsa che avevano denunciato alla polizia, ma Joe no, Joe si ricordava ancora del suo gioco, ed era convinto che ora, essendo oramai un ragazzo, sarebbe finalmente riuscito a usarlo per bene.
Trovò  la scatola con l'arma ancora al suo posto, si mise il prezioso pacchetto sottobraccio e si diresse a casa in gran fretta.
Arrivato nella sua stanza, estrasse la pistola e si mise ad ammirarla, sembrava funzionare.
Sapeva già che gioco fare, quello che vedeva spesso in tv.
Puntò la pistola alla tempia, e soddisfatto, notò che riusciva a premere il grilletto.
BANG...ecco il tuo ultimo gioco, Joe.

Anche questa storiella non dovrebbe uscire male impaginata a modi fumetto, dovrei vedere un po' come dividerla.

Bene ci vediamo presto con "Milano Zombie", sperando che non passino altri sei mesi...xD